La sanificazione negli impianti alimentari: perché è necessario effettuarla
Proteggere la sanità alimentare attraverso sanificazione alimenti intensivi è la prioritaria missione delle aziende nel settore alimentare, essenziale per la salute umana, animale e ambientale, in un’epoca in cui la sostenibilità e la sicurezza alimentare sono fondamentali per il benessere globale.
Cosa fare
Ottimizzare la sanificazione negli impianti alimentari è essenziale. La sanificazione intensiva degli alimenti impedisce la contaminazione da batteri, virus e funghi, assicurando la sicurezza alimentare.
La sanificazione degli allevamenti intensivi
Gli allevamenti intensivi, notori per le loro critiche condizioni igieniche e come habitat ideali per la proliferazione di batteri e virus, costituiscono una minaccia crescente in termini di malattie trasmissibili all’uomo. Queste infezioni abbracciano una vasta gamma di varianti, inclusi agenti batterici, virali, parassitari o persino di natura atipica, e aggravano in modo significativo il problema globale della resistenza agli antibiotici. In Italia, il 70% degli antibiotici venduti è destinato agli animali, con il rischio di un’assunzione incontrollata di molecole antibiotiche da parte dell’umanità attraverso il consumo di carne e dei suoi derivati.
Biovitae si pone come figura cruciale nella costante sanificazione degli allevamenti intensivi, con l’obiettivo di scongiurare la diffusione delle infezioni tra gli animali. Parallelamente, la sua azione si rivela di importanza vitale nella riduzione significativa dell’utilizzo eccessivo di antibiotici, sia negli animali che nei prodotti di origine animale consumati quotidianamente dalla popolazione. Questo approccio ottimizza l’utilizzo di sostanze chimiche durante i processi di sanificazione e pulizia, garantendo una maggiore sicurezza sia per gli animali che per i consumatori e promuovendo una migliore salute pubblica e sostenibilità ambientale a lungo termine.
Biovitae e la shelf-life degli alimenti
Biovitae, grazie alla sua tecnologia avanzata, è in grado di gestire la carica batterica degli hamburger, preservandone le caratteristiche organolettiche e la sicurezza alimentare. Ciò si traduce in un significativo aumento della durata di conservazione, che può estendersi fino a 33 ore dopo l’interruzione della catena del freddo.
Inoltre, Biovitae offre la possibilità di ridurre la carica batterica anche nei frigoriferi domestici, consentendo la conservazione a temperature più elevate. Questo approccio non solo contribuisce alla sicurezza alimentare ma ha anche un impatto positivo sull’ambiente, grazie alla riduzione delle emissioni di CO2 nell’atmosfera, supportando così la sanificazione negli allevamenti intensivi.
Test condotti dall’Università di Salerno – DIFARMA – Dipartimento di Microbiologia
Biovitae nell’industria alimentare
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