I 12 batteri più pericolosi per l’uomo
L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha stilato una classifica dei batteri che possono mettere maggiormente a repentaglio la salute umana, descritti in queste schede redatte in collaborazione con i medici dell’Unità Operativa Complessa di Malattie Infettive del Policlinico Tor Vergata (Roma), che gestiscono anche il forum di Corriere Salute dedicato alle malattie infettive. In testa Acinetobacter baumannii, Pseudomonas aeruginosa e la famiglia delle Enterobacteriaceae (che include l’Escherichia coli), per i ceppi resistenti agli antibiotici della classe dei carbapenemi. Questi germi sono i principali responsabili delle infezioni dei polmoni e del sangue, spesso letali, che si contraggono in ospedale.
1. Acinetobacter baumannii
Le diverse specie e sottospecie di Acinetobacter sono rappresentate da bacilli Gram-negativi, diffusi in natura (si trovano nel suolo e nelle acque). In particolare, in ambito ospedaliero l’Acinetobacter baumannii può sopravvivere nell’ambiente per lunghi periodi (anche fino a 30 giorni), sia superfici umide che asciutte, ed è ritenuto pericoloso in quanto responsabile di infezioni in pazienti debilitati, spesso a carico dell’apparato respiratorio (in pazienti sottoposti a ventilazione meccanica) o dei cateteri intravascolari. I ceppi di provenienza ospedaliera sono descritti come multiresistenti agli antibiotici. L’Oms mette in guardia in particolare dall’Acinetobacter baumannii resistente agli antibiotici della classe dei carbapenemi.
2. Pseudomonas aeruginosa
Pseudomonas aeruginosa è un batterio Gram-negativo, diffuso in acqua, suolo e piante. Ha una buona capacità di sopravvivere in diverse condizioni ambientali, inclusi gli ambienti ospedalieri. Nelle persone sane, P. aeruginosa può occasionalmente colonizzare la pelle, l’orecchio esterno, le vie respiratorie superiori o l’intestino crasso. Le più importanti infezioni sostenute da P. aeruginosa sono quelle polmonari, setticemie, otiti, infezioni urinarie e oculari, endocarditi e infezioni delle ustioni. L’Oms mette in guardia in particolare dallo P. aeruginosa resistente agli antibiotici della classe dei carbapenemi.
3. Enterobacteriaceae
La famiglia delle Enterobacteriaceae include un numero ampio di batteri Gram-negativi (tra cui l’Escherichia Coli e Klebsiella pneumoniae), il cui habitat naturale è costituito dall’intestino dell’uomo e di altri animali. Questi sono responsabili di infezioni sistemiche; infezioni intestinali ed extraintestinali (principalmente urinarie). L’Oms mette in guardia in particolare dalle Enterobacteriaceae resistenti agli antibiotici della classe delle cefalosporine di terza generazione e ai carbapenemi, in particolare quelli che producono enzimi chiamati beta lattamasi a spettro esteso (ESBL).
4. Enterococcus faecium
L’Enterococcus faecium è un cocco Gram-positivo appartenente al genere Enterococcus. Si trova comunemente nelle feci dell’uomo e di molti animali ed è responsabile di infezioni nosocomiali del tratto urinario, setticemie, endocarditi, diverticoliti, meningiti, soprattutto negli individui immunocompromessi. L’ infezione può essere trasmessa da uomo a uomo oppure attraverso strumenti contaminati, alimenti o acque contaminate. L’Oms mette in guardia in particolare dall’Enterococcus faecium resistente all’antibiotico chiamato vancomicina.
5. Staphylococcus aureus
Staphylococcus aureus è è un batterio Gram-positivo della famiglia Staphylococcaceae. È presente sulla cute e sulle membrane mucose nel 20-30% delle persone sane. Talvolta può causare infezioni locali della pelle, ma anche infezioni più gravi. Alcuni ceppi di questo batterio hanno sviluppato una resistenza agli antibiotici beta-lattamici, tra cui le penicilline. Questi ceppi sono noti con il nome di Staphylococcus aureus meticillino-resistente (MRSA). L’MRSA si trasmette all’uomo prevalentemente mediante contatto diretto con la persona infetta o con strumenti e apparecchiature medicali. L’MRSA è problematico soprattutto negli ospedali, dove i pazienti con un sistema immunitario indebolito sono più esposti al rischio di infezione.
6. Helicobacter pylori
Helicobacter pylori è un batterio spiraliforme, Gram-negativo, che può colonizzare la mucosa gastrica, cioè il rivestimento dello stomaco. L’infezione è spesso asintomatica, ma talvolta può provocare gastrite e ulcere a livello dello stomaco o del primo tratto dell’intestino (duodeno). L’ulcera è un vero e proprio foro che si forma nella mucosa, che produce un dolore intenso, soprattutto a stomaco vuoto. Le modalità con cui l’Helicobacter si trasmette sono ancora sconosciute (la più probabile è quella orale o oro-fecale) e attualmente l’uomo è l’unico serbatoio noto di questo batterio. A lungo termine, l’infezione da H. pylori è associata a un aumento di 2-6 volte del rischio di tumore allo stomaco. L’Oms mette in guardia in particolare dall’Helicobacterpylori resistente all’antibiotico chiamato claritromicina.
7. Campylobacter
Campylobacter è un batterio Gram-negativo, di cui si conoscono diverse specie. In particolare Campylobacter jejuni è responsabile dei disturbi gastrointestinali più diffusi al mondo, tanto da rappresentare un problema di salute pubblica di impatto socio-economico considerevole. I sintomi sono solitamente leggeri o moderati e consistono in diarrea, dolori addominali, febbre, mal di testa, nausea e vomito. Manifestazioni più gravi della malattia, pur con tasso di mortalità basso, si verificano in meno dell’1% di soggetti molto anziani o molto giovani, e in soggetti immunocompromessi.). Focolai epidemici di infezione da Campylobacter sono associati all’ingestione di acqua o latte contaminati e di alimenti consumati crudi. La principale via di trasmissione è la carne di pollame, a rischio di contaminazione durante la manipolazione sia da parte dei produttori sia da parte dei consumatori. Anche gli animali domestici possono essere “serbatoi” del Campylobacter e favorirne la trasmissione, mentre il contagio diretto da uomo a uomo è piuttosto raro. L’Oms mette in guardia in particolare dal Campylobacter resistente agli antibiotici della classe dei fluorochinoloni.
8. Salmonella
La Salmonella è un batterio Gram-negativo, appartenente alla famiglia delle Enterobacteriaceae, che rappresenta, insieme a Campylobacter, la principale causa di malattia per l’uomo trasmessa da alimenti contaminati (carne, uova e latte consumati crudi o non pastorizzati) e da acque non potabili. Il principale serbatoio dell’infezione è l’apparato gastrointestinale di vari animali e dell’uomo. La gravità dei sintomi varia dai semplici disturbi del tratto gastrointestinale (febbre, dolore addominale, nausea, vomito e diarrea) fino a forme cliniche più gravi (ad esempio, batteriemie o infezioni a carico di polmoni e meningi) che si verificano soprattutto in soggetti fragili (anziani, bambini e soggetti con deficit a carico del sistema immunitario). L’Oms mette in guardia in particolare dalla salmonella resistente agli antibiotici della classe dei fluorochinoloni.
9. Neisseria gonorrhoeae
Neisseria gonorrhoeae è un batterio Gram-negativo della famiglia delle Neisserie, cui appartiene anche Neisseria meningitidis. Viene trasmesso per via sessuale e causa la la gonorrea (che colpisce le vie uretrali nell’uomo e le vie uro-genitali nella donna), che rappresenta una delle malattie sessualmente trasmesse più diffuse al mondo. Può essere asintomatica, soprattutto nelle donne, ma può anche evolvere e complicarsi causando batteriemie e sterilità. Oltre ai rapporti sessuali non protetti, la via di trasmissione di N.gonorrhoeae è quella materno-fetale. La gonorrea può essere efficacemente trattata con antibiotici, ma la massiccia diffusione di nuovi ceppi farmaco-resistenti sta rendendo le cure via via meno efficaci. L’Oms mette in guardia in particolare da Neisseria gonorrhoeae resistente a due classi di antibiotici: cefalosporine di terza generazione e fluorochinoloni.
10. Streptococcus pneumoniae
Lo Streptococcus pneumoniae (o pneumococco) è un batterio Gram-positivo appartenente al genere Streptococcus ed è il principale responsabile della polmonite negli adulti. Può dare luogo anche a malattie non invasive (otite media acuta, bronchite, congiuntivite, sinusite) così come a patologie invasive (sepsi, meningite, endocardite, batteriemia, artrite, osteomielite e peritonite), anche se il batterio è patogeno principalmente nei soggetti immunodepressi. In condizioni normali, lo pneumococco si localizza nelle vie aeree senza dare alcun disturbo. Circola con facilità da soggetto a soggetto: la trasmissione avviene tramite le goccioline di saliva emesse con starnuti e la tosse. Le persone più a rischio di sviluppare una infezione grave sono i bambini, soprattutto nei primi due anni di vita, e gli anziani. Sono considerate a rischio anche persone che soffrono di patologie che deprimono il sistema immunitario e persone con malattie croniche (come il diabete, le cardiopatie, le malattie del fegato, l’insufficienza renale, le malattie del sangue) e persone a cui è stata asportata la milza. Anche lo pneumococco nel tempo ha sviluppato la capacità di resistere ad alcuni antibiotici di largo uso. Contro lo pneumococco è possibile vaccinarsi. L’Oms mette in guardia da Streptococcus pneumonie non sensibile alla penicillina.
11. Haemophilus influenzae
Haemophilus influenzae è un batterio Gram-negativo della famiglia delle Pasteurellaceae, responsabile di infezioni che colpiscono prevalentemente il tratto respiratorio e le meningi. Il nome deriva dall’errata convinzione che il microrganismo fosse responsabile dell’influenza, che ha invece origine virale. Di Haemophilus influenzae si conoscono vari tipi: il B è il più diffuso e colpisce prevalentemente neonati e bambini di età inferiore ai due anni. In alcuni casi l’infezione può evolvere in forme gravi: meningite, epiglottite, polmonite, artrite e cellulite infettiva (infezione acuta del tessuto connettivo posto sotto la cute). Contro l’Haemophilus influenzae di tipo B è possibile vaccinarsi. L’Oms mette in guardia in particolare dall’Haemophilus influenzae resistente all’ampicillina.
12. Shigella
Shigella è un genere di batteri Gram-negativi, appartenente alla famiglia delle Enterobacteriaceae, che possono provocare una patologia intestinale nota come shigellosi o dissenteria bacillare, caratterizzata da diarrea, dolori addominali e disidratazione intensa. Negli individui immunodepressi, la shigellosi può rivelarsi fatale. L’ingestione di un numero anche esiguo di batteri è sufficiente per provocare la malattia, soprattutto nei bambini piccoli. La trasmissione dell’infezione avviene prevalentemente mediante contaminazione fecale dei cibi e dell’acqua ed è favorita tra l’altro dalla mancata pulizia delle mani dopo essere andati in bagno, specie se seguita dalla manipolazione di cibo. L’Oms mette in guardia in particolare dalla Shigella resistente agli antibiotici della classe dei fluorochinoloni.
Fonte: Il corriere della sera
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